La fase emergenziale che perdurerà – almeno normativamente – sino al 15 ottobre prossimo ha comportato per molti lavoratori l’impossibilità di accedere ai luoghi di lavoro in ragione delle norme anticontagio emanate e la necessità di lavorare da casa. La disciplina ordinaria dello smart working contenuta nella legge n. 81/2017 è stata temporaneamente derogata da disposizioni che ne hanno consentito il ricorso anche senza l’accordo individuale tra impresa e lavoratore e ne hanno semplificato gli obblighi di natura amministrativa correlati. Ma si è trattato di un’effettiva diffusione dello smart working o piuttosto di un forzato lavoro da casa? E quali potrebbe essere le prospettive future per aziende e lavoratori?