Lo smart working emergenziale ha cambiato l’organizzazione del lavoro. Produttività e rimodulazione dell’orario di lavoro, in attuazione ai protocolli di sicurezza, sono stati gli effetti immediati del lavoro da remoto sperimentato durante i mesi del lockdown, oggi divenuti essenziali per sostenere la ripresa e la riprogettazione delle attività. Se il distanziamento sembra essere l’unico strumento efficace di organizzazione del lavoro in applicazione dell’obbligo di tutela e sicurezza generale al cui rispetto sono tenute le aziende, perché non continuare a ricorrere al lavoro agile anche dopo la fine dello stato di emergenza?