Il decreto Rilancio contiene, tra le molteplici disposizioni a sostegno dei professionisti, il rifinanziamento del reddito di ultima istanza introdotto dal “Cura Italia”. Questa iniezione di liquidità dovrebbe consentire di erogare ai professionisti ordinistici – sempre per il tramite delle rispettive Casse di Previdenza – un nuovo “bonus” di 600 euro, per ciascuno dei mesi di aprile e maggio. Ma a fronte del rinnovo del bonus, i professionisti iscritti alle Casse sono esplicitamente esclusi dalla possibilità di fruire del contributo a fondo perduto introdotto dal medesimo decreto: contributo che – in molti casi – avrebbe potuto assicurare agli interessati somme ben maggiori.