Il decreto Dignità, in vigore dal 14 luglio 2018, contiene norme che mirano a contrastare la precarietà del lavoro. Le prime letture della norma sembrano però evidenziare alcuni effetti “paradossali” che, stando anche a quanto si legge nella relazione accompagnatoria, potrebbero costituire un freno ad assumere per le aziende. In particolare, il decreto ha ridisegnato il perimetro di utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato e del contratto di somministrazione a tempo determinato introducendo limiti che non sembrano propriamente funzionali ad una ripresa dell’occupazione stabile.